Bell’Europa: le Sporadi.
A vele spiegate fra le Sporadi. Testi Terry Catturini ✶ Foto Alfio Garozzo
Lontano dal trambusto estivo, nell’alto Egeo si scopre una Grecia poco conosciuta: isole deserte, con spiagge bordate da pinete verdeggianti, acque cristalline e un parco marino creato per tutelare la foca monaca.
Nella baia del Monastero (Monastery Cove), sulla costa nordest di Skantzoura, si nuota in acque turchesi, circondati da basse colline ricoperte dalla macchia mediterranea che arriva fino agli scogli di marmo bianco. L’isola, disabitata, si trova 13 miglia a sudest di Alonissos verso Skyros e fa parte del Parco Nazionale Marino di Alonissos e delle Sporadi Settentrionali.
La leggenda vuole che gli dei abbiano creato le isole Sporadi lanciando sassi colorati nel Mar Egeo. Il mito si riflette nel nome (Sporadi in greco significa “disperse”) e nei colori delle loro colline verdi, delle acque blu zaffiro e delle spiagge dalle sfumature oro. In realtà l’arcipelago, formato da quattro isole abitate – Skiathos, Skopelos, Alonissos e Skyros – e numerose isolette disabitate, costituisce un braccio semisommerso dei rilievi costieri che si ergono dall’Olimpo al Pelio e formano la penisoletta che cinge il golfo di Volos. Skiathos, la più vicina alla terraferma, è il porto di partenza per questa crociera sospinta da un dolce meltemi, che alterna serate festaiole, notti in solitudine, bagni e lunghe passeggiate all’interno.
Skiathos è tra tutte le Sporadi la più cosmopolita: la parte vecchia del paese, arrampicata sulla collina, è piena di localini dove tirar tardi. Anche le sue spiagge – tra cui Lalaria con acque turchesi, ciottoli bianchi e rocce scoscese, sulla punta nordorientale, raggiungibile solo in barca, e Koukounaries, un arenile dorato circondato da pini, che hanno reso famosa l’isola – sono molto battute. Non lontano dal porto però c’è un posto dove il silenzio è di rigore. Ci si arriva con il bus: è il monastero della Panagia Evangelistria, del XVIII secolo, dove nel 1807 fu ideata, tessuta e benedetta la bandiera greca.
Per trovare un po’ di tranquillità in rada bisogna far rotta verso Skopelos. Dista 6 miglia, ma il profumo della sua vegetazione si percepisce ancora prima di arrivare in una delle sue molteplici rade circondate da pini dove gettare l’ancora nell’acqua trasparente: come quella di Panormos, un miglio a sudest dell’isolotto di Dasa, o Ormos Stafilos, sulla punta meridionale dell’isola. Affascinante, ma esposto ai venti, è anche il porto di Skopelos, con una fitta schiera di casette bianche con le imposte dai colori vivaci e i fiori ai balconi che si aprono ad anfiteatro sul mare. Vale la pena di arrivarci presto per concedersi una giornata alla scoperta dell’isola. Con i motorini noleggiati si salgono le impervie, ma panoramiche, strade dell’interno che portano verso alcuni monasteri immersi nel verde e alla cappella di Agios Ioannis, la famosa chiesetta del musical Mamma Mia!. Di ritorno, la sera, ci si può fermare in uno dei caratteristici ristoranti dove assaggiare specialità locali come la tyropita (la tipica torta di formaggio caprino) e le squisite susine essiccate damaskina.
Rotta verso il Nord
Ripreso il mare si fa rotta su Alonissos, l’ultima isola turisticamente attrezzata prima della solitudine e dove comincia il Parco Nazionale Marino di Alonissos e delle Sporadi Settentrionali, istituito nel 1992 per salvaguardare la foca monaca, oltre a numerose altre specie rare di fauna e flora. In ogni baia regna sovrana una natura straordinaria, con spiagge bagnate dalle acque più limpide dell’Egeo.
Sarebbero tutte da vedere.
Bell’Europa: A vele spiegate fra le Sporadi. Testi Terry Catturini ✶ Foto Alfio Garozzo